
Gli orti comunali sono piccoli appezzamenti di terra messi a disposizione dal Comune per coltivare un orto a uso personale.
L'assegnazione di lotti di terreno da utilizzare come orti personali permette al cittadino di impiegare il tempo libero in un'attività ricreativa
senza scopo di lucro e di favorire la socializzazione e l'autogestione.
L'orto comunale diventa quindi un servizio capace di giovare al benessere psico-fisico della persona, alla coesione sociale, alla cittadinanza
attiva e costituiscono, inoltre, elementi del paesaggio che riqualificano e valorizzano il territorio.
L’assegnazione degli orti disponibili avviene ai sensi del Regolamento comunale.
Approfondimenti
Gli orti urbani hanno una storia che comincia alla fine dell'Ottocento con i francesi, infatti i jardins ouvriers, che tradotto sarebbe giardini operai, furono promossi da Jules Lemire, prete e deputato riformista.
Successivamente, gli orti delle città furono per molto tempo considerati antiestetici secondo i canoni urbanistici, luoghi da destinare solo al tempo libero degli anziani.
Oggi gli orti comunali sono spazi verdi non sono più destinati solo agli anziani, ma a qualsiasi coltivatore non professionista che soddisfi i requisiti soggettivi per l'assegnazione di un orto.
Negli ultimi anni in tutte le città europee e nordamericane il numero delle persone che vogliono coltivare un orto è andato crescendo.
In Lombardia vengono offerti ai cittadini diverse tipologie di orti, in base ai destinatari e agli usi:
- gli orti didattici sono destinati alla formazione degli studenti, che attraverso pratiche ambientali sostenibili mettono in pratica nuove competenze nel campo cibo, ambiente e territorio. Possono essere attivati utilizzando aree verdi situate all'interno dei plessi scolastici o, tramite convenzione, appezzamenti di terreni resi disponibili da enti pubblici e privati o da aziende agricole, prevedendo anche momenti di partecipazione e collaborazione con le famiglie e con le associazioni locali
- gli orti sociali periurbani utilizzano terreni agricoli collocati nelle aree periferiche delle città e sono identificati come strumenti di autoconsumo che favoriscono l’aggregazione sociale degli anziani e forniscono sostegno alle categorie sociali più fragili
- gli orti urbani, anch'essi identificati come strumenti di aggregazione sociale, mirano in particolare alla riqualificazione attiva degli spazi urbani
- gli orti collettivi, la cui gestione può essere affidata anche ad associazioni senza scopo di lucro, con l'obbiettivo di dare l’opportunità a chi non ha un orto e non ha sufficienti conoscenze tecniche di beneficiare dei prodotti di un lavoro collettivo.